Soltanto l’8% delle piccole e medie imprese italiane utilizza l’IA nella produzione e il 6% nella logistica. Nelle grandi aziende queste percentuali raggiungono rispettivamente il 26% e il 32%. I dati dello studio realizzato dal Competence Center Nazionale CIM4.0 sottolineano che le PMI che sono ancora ai margini. L’impiego delle nuove tecnologie e strettamente connesso alla capacità delle imprese di riconvertire il proprio modello organizzativo ponendo i dati al centro dei processi ed allineando gli obiettivi al nuovo paradigma, Industria 5.0, per la digitalizzazione delle aziende.
Lo studio “L’Intelligenza Artificiale per l’industria, Scenari e linee guida per le imprese del Made in Italy”, corredato da casi applicativi di successo – asserisce che che trasformazione digitale e utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale integrino il modello di aziende sostenibili dal punto di vista sociale, ambientale ed economica.
Il divario importante tra grandi imprese e Pmi sarebbe imputabile a difficoltà quali: misurare il valore monetario dell’Intelligenza artificiale, scarsa percezione del impatto finale dell’IA in termini di efficientamento della produzione e ottimizzazione dei processi, oltre alla poca confidenza ancora diffusa rispetto alla digitizzazione.
